iconologia e bibliografia

Iconologia
overo descrittione dell'imagini universali cavate dall'antichità et da altri luoghi da
Cesare Ripa Perugino, opera non meno utile, che Gigliotti, MDXCIII, con Privilegio et con Licenza de' Superiori.

Ripa, Cesare (1560?-1625)
Iconologia del Cavaliere Cesare Ripa
Perugino Notabilmente Accresciuta d'Immagini, di Annotazioni, e di Fatti dall'Abate Cesare Orlandi...
5 vols. Perugia: Stamperia di Piergiovanni Costantini, 1764-67.
Libro con belle xilografie in seppia pubblicate in Internet

Prima edizione elettronica in database
3 dicembre 2007 - elaborazione di ASiM
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ICONOLOGIA

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Voce ETERNITÀ
Descrizione DONNA, con tre teste, che tenga nella sinistra mano un Cerchio, e la destra sia co'l dito indice alto. L'Eternità per non essere cosa sensibile, non può conoscersi dall'intelletto humano, che dipenda da' sensi, se non per negatione, dicendosi, che è luogo senza varietà, moto senza moto, mutatione, e tempo senza prima, o poi, fu, o sarà, fine, o principio. Però disse il Petrarca, descrivendo le circostanze dell'Eternità, nell'ultimo de' Trionfi:
Non havrà luogo, fu, sarà, nè era
Ma è solo in presente, e hora, e hoggi
Et sola Eternità raccolta è intera.

Però le Teste sono tre parti del tempo, cioè presente, passato e da venire, le quali sono ristrette in una sola nell'Eternità. Il dito indice alzato è per segno di stabile fermezza, che è nell'Eternità, lontana da ogni sorte di mutazione, essendo simil atto solito a farsi da coloro, che vogliono dar segno d'animo costante, e dal già fatto proponimento non si mutano. Il Cerchio è simbolo dell'Eternità, per non havere principio, ne fine, e per essere figura perfettissima frà tutte le altre.
DONNA, in abito di Matrona, che nella destra mano avrà un Serpe in giro, che si tenga la coda in bocca, e terrà detta imagine un velo in testa, che le ricuopra ambedue le spalle. Si ricuopre le spalle, perchè il tempo passato nell'eternità non si vede. Il Serpe in giro dimostra, che l'eternità si pasce di se stessa, nè si fomenta di cosa alcuna esteriore, e presso a gli antichi significava il Mondo, e l'Anno, che si girano perpetuamente, secondo alcuni Filosofi in sé medesimi, però se n'è rinuovata pochi anni sono la memoria, e l'occasione dell'insegna di Papa Gregorio XIII. Et dell'anno ritornato al suo sesto per opra di Lui, e ciò sarà testimonio degno dell'eternità della fama di sì gran Principe.

DONNA, giovane, e vestita di verde, per dimostrare, che ella non è sottoposta al tempo, nè consumata delle sue forze; starà a sedere sopra una sedia, con un'Asta nella mano sinistra posata in terra, e con la destra sporga un Genio. Così si vede scolpita in una Medaglia antica, con lettere, che dicono: CLOD. SEPT. ALB. AUG. Haverà ancora in capo un Basilisco d'oro; questo animale era presso a gli Egizi indicio dell'eternità, perché non può essere ammazzato da animale alcuno, sì come dice Oro Egittio ne' suoi Hieroglifici, anzi facilmente co'l fiato solo ammazza le fiere, e gli uomini, e secca l'herbe, e le piante. Fingesi d'oro, perché l'oro è meno soggetto alla corrottione degli altri Metalli.

Eternità nella Medaglia di Faostina.
DONNA, in piedi, e in abito di Matrona, tenga nella mano destra il Mondo, e in capo un velo, che le cuopra le spalle. Lo star in piedi senza alcuna dimostratione di movimento ci fà comprendere, che nell'Eternità non vi è moto, nè mutatione del tempo, o delle cose naturali, o delle intelligibili. Però disse il Petrarca del tempo dell'Eternità:
Qual meraviglia hebb'io, quando restare
Vidi in un piè colui, che mai non stette,
Ma discorrendo suol tutto cangiare.
La ragione, perché questa figura non si faccia a sedere, essendo il sedere indicio di maggior stabilità, è, che il sedere si suol notare quasi sempre quella quiete, che è correlativa del moto, e senza il quale non si può esso intendere, e non essendo compresa sotto questo genere la quiete dell'eternità, nè anche si deve esprimere in questa maniera, ancorché da tutti questo non sia osservato, come si dirà qui di sotto. Si fà Donna per la conformità del nome, Matrona per l'età stabile. Tiene il Mondo in mano, perché il Mondo produce il tempo con la sua mobilità et, significa, che l'Eternità è fuora del Mondo. Il velo che ambidue gli humeri le cuopre, mostra, che quel tempo, che non è presente nell'Eternità s'acculta, e si confonde.

Eternità nella Medaglia di Tito.
DONNA, armata, che nella destra tiene un'Asta, e nella sinistra un Cornucopia, e sotto a' piedi un Globo. Per la detta figura, con parola Eternità, non si deve intendere dell'Eternità detta di sopra reale, ma di una certa duratione civile longhissima, che nasce dal buon governo, il quale consiste principalmente in proveder le cose alla vita necessarie, perché riconoscendo i Cittadini l'abondanza dalla benificenza del Prencipe, hanno continovamente l'animo volto a ricompensare l'obligo con la concordia, e con la fedeltà. L'indigenza del vizio dall'altra banda fà storcere i pensieri al danno del Prencipe, e ad altre inconvenienze, che macchiano l'honor proprio, e sconturbano la quiete commune. Et però gli antichi dipinsero questa duratione, e perpetuità co'l Cornocopia pieno di frutti. Nasce parimente la lunga duratione de gli Stati dal mantenere la guerra in piedi contro alle Nationi Barbare, e nemiche, per due cagioni, l'una è, che si mantengono i Popoli bellicosi, e esperti, per resistere, all'audacia, e all'impeto d'altri popoli stranieri, che volessero offendere; l'altra è, che si assicura la pace, e la concordia fra i Cittadini, perché tanto maggiormente il tutto s'unisce colle parti, quanto è più combattuto dal suo contrario, e questo si è veduto, e si vede tuttavia in molte Città, e Regni, che frà loro tanto più sono disuniti i Cittadini, quanto meno sono da gl'inimici travagliati, e si moltiplicano le dissensioni civili con quiete, e riso dell'inimico; però si dipinge l'Eternità con l'Asta, e con l'Armatura.

Eternità nella Medaglia d'Adriano.
DONNA, che sostiene due teste coronate, una per mano, con queste lettere AETERNITAS AUGUSTI. e S. C. Vedi Sebastiano Erizzo.

ETERNITÀ O PERPETUITÀ
DONNA, che siede sopra d'una sfera celeste, con la destra porga un Sole, co' suoi raggi, e con la sinistra sostenga una Luna, per mostrare, come ancora nota Pierio Valeriano ne' suoi Hieroglifici, che il Sole, e la Luna sono perpetui elementi delle cose, e per propria virtù generano, e conservano, e danno il nutrimento a tutti i corpi inferiori, il che fù molto ben considerato da gli antichi Egizi, per rappresentare l'Eternità, credendo fermamente, che questi due lumi del Mondo fossero per durare infiniti secoli, e, che fussero conservatori, e nutritori di tutte le cose create sotto di loro.