iconologia e bibliografia

Iconologia
overo descrittione dell'imagini universali cavate dall'antichità et da altri luoghi da
Cesare Ripa Perugino, opera non meno utile, che Gigliotti, MDXCIII, con Privilegio et con Licenza de' Superiori.

Ripa, Cesare (1560?-1625)
Iconologia del Cavaliere Cesare Ripa
Perugino Notabilmente Accresciuta d'Immagini, di Annotazioni, e di Fatti dall'Abate Cesare Orlandi...
5 vols. Perugia: Stamperia di Piergiovanni Costantini, 1764-67.
Libro con belle xilografie in seppia pubblicate in Internet

Prima edizione elettronica in database
3 dicembre 2007 - elaborazione di ASiM
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ICONOLOGIA

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Voce ELOQUENZA
Descrizione GIOVANE, bella, co'l petto armato, e con le braccia ignude, in capo avrà un elmo circondato di corona d'oro, al fianco avrà lo stocco; nella mano destra una verga; nella sinistra un fulmine, e sarà vestita di porpora. Giovane, bella, e armata si dipinge, percioché l'eloquenza non ha altro fine, nè altro intento, che persuadere, e non potendo far ciò senza allettare, e muovere, però si deve rappresentare vaghissima d'aspetto, essendo l'ornamento, e la vaghezza delle parole, delle quali deve essere fecondo chi vuole persuadere altrui, bello, e proportionato instromento; e però ancora gli antichi dipinsero Mercurio, giovane, piacevole, e senza barba, i costumi della quale età sono ancora conformi allo stile dell'eloquenza, che è piacevole, audace, altera, lasciva, e confidente. La delicatura delle parole s'insegna ancora nelle braccia ignude, le quali escono fuora dal busto armato, perché senza i fondamenti di salda dottrina, e di ragioni efficaci l'eloquenza sarebbe enerve, e impotente a conseguire il suo fine. Però si dice, che la dottrina è madre dell'eloquenza, e della persuasione, ma perché le ragioni della dottrina sono per la difficoltà mal volentieri udite, e poco intese, però, adornandosi con parole, si lasciano intendere, e danno spesse volte effetti di persuasione, e così si sovviene alla capacità, e a gli affetti dell'animo mal composti. Però si vede che, o per dichiarare le ragioni difficili, e dubbie, o per spronar l'animo al moto delle passioni, o per raffrenarlo, sono necessarij i varij, e artificiosi giri di parole dell'oratore, frà' quali egli sappia celare il suo artificio, e così potrà muovere, e incitare, pregando l'altero, e svegliando l'animo addormentato, o con la verga della più bassa, e commune maniera di parlare, o colla spada della mezzana, e più capace d'ornamenti, o finalmente co'l folgore della sublime, che ha forza d'atterrire, e di spaventare ciascuno. La veste di porpora con la corona d'oro in capo, dà chiaro segno, come ella risplende nelle menti di chi l'ascolta, e tiene il dominio de gli animi humani.

DONNA, vestita di rosso, nella mano destra tiene un folgore, e nella sinistra un libro aperto. Per lo libro mostrandosi, che cosa sia eloquenza, che è l'effetto di molte parole acconcie insieme con arte, e è in gran parte scritta, perché si conservi a' posteri, e per lo fulmine metaforicamente il suo effetto proportionato.

DONNA, vestita di rosso, nella man destra tiene un libro, con la sinistra mano alzata, e con l'indice, che è il secondo dito dell'istessa mano steso, e presso a' suoi piedi vi sarà un libro, e sopra esso un Orologio da polvere; vi sarà ancora una gabbia aperta con un Papagallo sopra. Il Libro, come si è detto è indicio, che le parole sono l'istromento dell'eloquente; le quali però devono essere adoprate con ordine, e misura del tempo, essendo dal tempo misurata l'oratione, e da esso ricevendo i numeri, lo stile, la gratia, e parte dell'attitudine a persuadere. Il Papagallo è simbolo dell'eloquente, perché l'uno, e l'altro si rende meraviglioso con la lingua, e con le parole, l'uno imitando l'uomo, e l'altro la natura, che è regola de gli uomini, e ministra di Dio. Et si dipinge il Papagallo fuori della gabbia; perché l'eloquenza non è ristretta a termine alcuno, essendo l'ufficio suo di sapere dire probabilmente di qual si voglia materia proposta, come dice Cicerone nella Retorica, e gli altri, che hanno scritto prima, e dapoi. Il vestimento rosso dimostra, che l'oratione deve essere concitata, e affettuosa in modo, che ne risulti rossore nel viso, acciò che sia eloquente, e atta alla persuasione, conforme al detto d'Orazio:
Si vis me flere, dolendum est primum ipsi tibi.
Et questa assertione concitata si dimostra ancora nella mano, e nel dito alto, perché una buona parte dell'eloquenza consiste nel gesto dell'oratore.

MATRONA vestita d'abito honesto, in capo avrà un Papagallo, e la mano destra aperta in fuora, e l'altra serrata, mostri di asconderla sotto le vesti. Questa figura è conforme all'opinione di Zenone Stoico, il quale diceva, che la Logica era somigliante a una mano chiusa, perché procede astutamente, e l'eloquenza simigliante a una mano aperta, che si allarga, e diffonde assai più. Per dichiaratione del Papagallo servirà quanto si è detto di sopra.