iconologia e bibliografia

Iconologia
overo descrittione dell'imagini universali cavate dall'antichità et da altri luoghi da
Cesare Ripa Perugino, opera non meno utile, che Gigliotti, MDXCIII, con Privilegio et con Licenza de' Superiori.

Ripa, Cesare (1560?-1625)
Iconologia del Cavaliere Cesare Ripa
Perugino Notabilmente Accresciuta d'Immagini, di Annotazioni, e di Fatti dall'Abate Cesare Orlandi...
5 vols. Perugia: Stamperia di Piergiovanni Costantini, 1764-67.
Libro con belle xilografie in seppia pubblicate in Internet

Prima edizione elettronica in database
3 dicembre 2007 - elaborazione di ASiM
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ICONOLOGIA

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Voce CARITÀ
Descrizione DONNA, vestita di abito rosso, che nella destra mano tenga un cuore ardente, e con la sinistra abbracci un fanciullo. La Carità è abito della volontà infuso da Dio, che ci inclina ad amar lui, come nostro ultimo fine, e il prossimo come noi stessi. Così la descrivono i sacri Teologi, e si dipinge co'l cuore ardente in mano, e co'l fanciullo in braccio per notare amendue questi effetti di essa. Il cuore si dice ardere quando ama, perché, muovendosi gli spiriti da qualche oggetto degno, fanno ristringere il sangue al core, il quale per la calidità d'esso alterandosi, si dice, che arde per similitudine. Però i due Discepoli di Cristo Signor Nostro dicevano, che ardeva loro il cuore, mentre egli parlava. Et si è poi communemente usurpata questa traslatione da i Poeti nell'amor lascivo. Il fanciullo si dipinge a conformità del detto di Cristo: Quod uni ex minimis fecistis, mihi fecistis. Et sono talmente legate insieme queste due cose, che nè questo senza quello, nè quello senza questo si trova. Il vestimento rosso, per la simiglianza, che ha co'l colore del sangue, mostra, che sino all'effusione d'esso si stende la vera carità, secondo il testimonio di S. Paolo.

DONNA, vestita di rosso, che in cima del capo habbia una fiamma di fuoco ardente; terrà nel braccio sinistro un fanciullo, al quale dia il latte, e due altri gli staranno scherzando a' piedi; uno di essi terrà alla detta figura abbracciata la destra mano. Senza carità un seguace di Cristo è come un'armonia dissonante d'un cembalo discorde, e una sproportione, come dice S. Paolo; però la Carità si dice essere Cara unità, perché con Dio, e con gli uomini ci unisce in amore, e in affettione, che accrescendo poi i meriti, co'l tempo ci fà degni della più nobile corona del Paradiso. Dunque la veste rossa significa carità, per la ragione tocca di sopra: però la Sposa nella Cantica amava questo colore nel suo diletto. La fiamma di fuoco per la vivacità sua c'insegna, che la Carità non mai rimane di operare secondo il solito suo amando. Ancora per la carità volle, che s'interpretasse il fuoco Cristo Nostro Signore in quelle parole: Ignem veni mittere in terram, e quid volo, nisi ut ardeat? I tre fanciulli dimostrano, che se bene la carità è una sola virtù, ha nondimeno triplicata potenza, essendo senz'essa, e la fede, e la speranza di nissun momento. Il che molto bene espresse il Signor Giovan Buondelmonte nel Sonetto fatto da lui in questo proposito ad imitatione delle parole di S. Paolo: e dice così:
O più d'ogn'altro raro e pretioso
Dono, ch'in noi vien da celeste mano,
Così havess'io lo stile alto, e sovrano,
Come son di lodarti desioso. Tu in cor superbo mai, nè ambizioso
Non hai tuo albergo, ma in benigno, e humano,
Tu patiente sei, non opri in vano
Ne del ben far sei tumido, o fastoso.
Ogni cosa soffrisci, e credi, e speri,
Non pensi al mal, di verità sei pieno,
In ricchezze, in honor non poni affetto,
O' dolce Carità, che mai vien meno,
Deh col tuo foco i bassi miei pensieri
Scaccia, e di te sol mi riscalda il petto.