iconologia e bibliografia

Iconologia
overo descrittione dell'imagini universali cavate dall'antichità et da altri luoghi da
Cesare Ripa Perugino, opera non meno utile, che Gigliotti, MDXCIII, con Privilegio et con Licenza de' Superiori.

Ripa, Cesare (1560?-1625)
Iconologia del Cavaliere Cesare Ripa
Perugino Notabilmente Accresciuta d'Immagini, di Annotazioni, e di Fatti dall'Abate Cesare Orlandi...
5 vols. Perugia: Stamperia di Piergiovanni Costantini, 1764-67.
Libro con belle xilografie in seppia pubblicate in Internet

Prima edizione elettronica in database
3 dicembre 2007 - elaborazione di ASiM
wwww.asim.it - www.archivi.info

ICONOLOGIA

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Voce VISO
Descrizione Uno de' cinque Sentimenti.
GIOVANETTO, che nella destra mano tenga un Avoltoio; così lo rappresentavano gli Egizi, come racconta Oro Apalline. Nella sinistra terrà uno Specchio, e sotto al braccio, o quivi vicino si vedrà uno Scudo ove sia dipinta un'Aquila, con due, o tre Aquilette, che si specchi nel Sole, co' l motto, che dica: Cognizionis via. Lo Specchio dimostra, che questa nobile qualità non è altro, che un'apprensione, che fà l'occhio nostro, il quale è risplendente come lo Specchio, overo diafane, come l'acqua delle forme accidentali visibili de' corpi naturali, e le riceve in sè non altrimente, che le riceve lo Specchio, porgendole alla memoria, e alla fantasia, le quali fanno l'apprensione, se bene molte volte falsa. Et di qui nasce la difficoltà nelle scienze, e nelle cognizioni appartenenti alla verità delle cose. Da questo Aristotele giudicò la nobiltà di questo Sentimento, e, che più agevolmente de gli altri faccia strada a gli occolti secreti della natura, sepolte nelle sostanze delle cose istesse, che si cavano poi alla luce con questi mezzi dell'intelletto. L'Aquila ha per costume, come raccontano i diligenti osservatori, di portare i suoi Figliuoli vicino al Sole, per sospetto, che non gli siano state cambiate, e se vede, che stiano immobili, sopportando lo splendore, li raccoglie, e li nudrisce, ma se trova il contrario, come parto alieno li scaccia, da che s'impara, che questa singolar potenza, quando non serva per fin nobile, e per essercizio d'operationi lodevoli, torna in danno, e in vituperio di chi l'adopra. Et forse questo fine durò nell'Italia . . .