iconologia e bibliografia

Iconologia
overo descrittione dell'imagini universali cavate dall'antichità et da altri luoghi da
Cesare Ripa Perugino, opera non meno utile, che Gigliotti, MDXCIII, con Privilegio et con Licenza de' Superiori.

Ripa, Cesare (1560?-1625)
Iconologia del Cavaliere Cesare Ripa
Perugino Notabilmente Accresciuta d'Immagini, di Annotazioni, e di Fatti dall'Abate Cesare Orlandi...
5 vols. Perugia: Stamperia di Piergiovanni Costantini, 1764-67.
Libro con belle xilografie in seppia pubblicate in Internet

Prima edizione elettronica in database
3 dicembre 2007 - elaborazione di ASiM
wwww.asim.it - www.archivi.info

ICONOLOGIA

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Voce TEOLOGIA
Descrizione DONNA, con due Faccie dissimili, guardando con l'una più giovane il Cielo, con l'altra più vecchia la Terra; starà a sedere sopra un Globo, overo una Palla Turchina, piena di Stelle, tenendo la destra mano al petto, e la sinistra stesa verso la Terra, e sostenendo con essa il lembo della Veste, vicino alla quale si vede una Ruota, che è il proprio Ieroglifico nelle Sacre Lettere della scienza Teologica, perché, come la Ruota non tocca la Terra, se non con l'infima parte della sua circonferenza movendosi, così il vero Telologo si deve servir del senso nella sua scienza solo tanto, che l'aiuti a caminare innanzi, e non per affondarsi dentro, essendo vero il detto di Cristo Nostro Redentore, che dice, che la Lettera occide l'anima, e lo Spirito dà, e accresce vigore. Le due Faccie, con le quali guarda il Cielo, e la Terra dimostrano che, come disse S. Agostino a Volusiano, tutta la Teologia è fondata nel riguardar continovamente, e amare con perseveranza Iddio, e il prossimo, e per non si poter alzare l'una, che l'altra non s'abbassi, dimostra, che il Teologo non bisogna, che mai tanto s'innalzi con l'ingegno, che non si ricordi di essere uomo, e, che facilmente può incorrere in molti errori; e però deve andar cauto, e procedere con avvertenza nel rivolgersi per la Bocca il Testamento di Dio. Si simiglia all'età giovane quello, che guarda il Cielo, perché le cose alte, e rimore sono curiose, e piacevoli, come le cose terrene, e basse, per haver seco fastidij, e molestie, sono dispiacevoli, e tediose. Sta a sedere sopra il Cielo Stellato, perché la Teologia non si riposa in cosa alcuna inferiore, ma va direttamente a ferire alla cognizione di Dio, d'onde ha poi regola, e norma da sapere, e intendere tutte le cose, che là su con facilità ordinate rendono maraviglia a gli occhi nostri in Terra. La Mano al petto mostra gravità per esser questa scienza di tutte le scienze. Il Lembo della veste sostenuto dalla Mano, che stà distesa verso terra, dimostra, che una parte di Teologia si stende alle cose basse, ma necessarie, che sono il formar debitamente le attioni nostre, regolarsi nelle virtù, fuggire i vitij, honorar Dio esteriormente, e altre cose simili, le quali sono come una veste sotto alla quale non penetrano se non gl'ingegni speculativi, che in Dio vedono rilucere tutta la bellezza, e tutto lo splendore di questo Mondo.