iconologia e bibliografia

Iconologia
overo descrittione dell'imagini universali cavate dall'antichità et da altri luoghi da
Cesare Ripa Perugino, opera non meno utile, che Gigliotti, MDXCIII, con Privilegio et con Licenza de' Superiori.

Ripa, Cesare (1560?-1625)
Iconologia del Cavaliere Cesare Ripa
Perugino Notabilmente Accresciuta d'Immagini, di Annotazioni, e di Fatti dall'Abate Cesare Orlandi...
5 vols. Perugia: Stamperia di Piergiovanni Costantini, 1764-67.
Libro con belle xilografie in seppia pubblicate in Internet

Prima edizione elettronica in database
3 dicembre 2007 - elaborazione di ASiM
wwww.asim.it - www.archivi.info

ICONOLOGIA

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Voce BENIGNITÀ
Descrizione DONNA, vestita di azurro stellato d'oro con ambedue le mani si prema le Mammelle dalle quali n'esca copia di latte, che diversi animali lo bevano, alla sinistra banda vi sarà un altare col fuoco acceso. La Benignità non è molto differente dall'Affabilità, Clemenza, e Humanità, e principalmente si essercita verso i Sudditi, e è compassione havuta con ragione, interpretando la legge senza rigore, e è quasi quella, che i Greci dimandano epieikeia cioè piacevole interpretatione della legge. Si veste di azurro stellato perché, come il Cielo, per mostrare la sua bellezza, deve essere senza nuvola, che l'impedisca, così anco l'uomo benigno senza severità con ignuda piacevolezza di parole deve essercitare mansueta Giustizia. Dicesi anco Benigno il Cielo, quando è chiaro, e da molte stelle illustrato, e abbellito. Così Benigno si dice l'uomo per molte gratie, che fà, senza aspettatione di premio, o di riconoscimento terreno. Preme dalle Mammelle il latte, del quale bevono molti animali, perché la Benignità con molte, e varie persone sparge benignamente, o quelle gratie, che la natura le ha date in abondanza, o le soverchie almeno. L'Altare co'l fuoco dinota, che la benignità si deve usare, o per cagione di religione, la quale principalmente si essercita con li sacrificij, o almeno non senza essa, talmente, che venga in pericolo di essere ritardata, o impedita la Giustizia per imitare Iddio istesso, il quale è egualmente giusto, e benigno.