iconologia e bibliografia

Iconologia
overo descrittione dell'imagini universali cavate dall'antichità et da altri luoghi da
Cesare Ripa Perugino, opera non meno utile, che Gigliotti, MDXCIII, con Privilegio et con Licenza de' Superiori.

Ripa, Cesare (1560?-1625)
Iconologia del Cavaliere Cesare Ripa
Perugino Notabilmente Accresciuta d'Immagini, di Annotazioni, e di Fatti dall'Abate Cesare Orlandi...
5 vols. Perugia: Stamperia di Piergiovanni Costantini, 1764-67.
Libro con belle xilografie in seppia pubblicate in Internet

Prima edizione elettronica in database
3 dicembre 2007 - elaborazione di ASiM
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ICONOLOGIA

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Voce SANITÀ
Descrizione DONNA, di età matura, nella man destra avrà un Gallo, e nella sinistra un Bastone nodoso, al quale sarà avviticchiato intorno un Serpe. Il Gallo, è consecrato ad Esculapio, inventore della Medicina, per la vigilanza, che deve haver continovamente il buon Medico. Questo animale da gli antichi era tenuto in tanta veneratione, che gli facevano sacrificio come a Dio. Socrate, come si legge presso a Platone, quando si trovava vicino alla morte, lasciò per testamento un Gallo ad Esculapio, volendo significare, che come saggio Filosofo rendeva gratie alla Divina bontà, la quale medica facilmente tutte le nostre malatie, e però è intesa per Esculapio la partecipatione della vita presente. Il Serpe nel modo detto, è segno di sanità, per esser sanissimo, e molto più de gli altri animali, che vanno per Terra; e posti insieme il Bastone, e il Serpe, che lo circonda, significano la sanità del corpo mantenuta per vigor dell'animo, e de gli spiriti. Et così si dichiara ancora da alcuni il serpente di Mosè, posto medesimamente sopra al legno.

SANITÀ o Gagliardezza.
DONNA, di maturo aspetto, ma vago di vista, proportionata, e svelta; sarà di leggiadro abito vestita, coronata d'Amaranto, e tenga con ambe le mani un Ramo di Ulivo co' suoi frutti, e sopra a detto Ramo vi sarà un Favo di Mele, con alcune Api. L'Amaranto, è una Spica perpetua, la quale fuor dell'uso de gli altri fiori significa stabilità, gagliardezza, e conservatione, per la particolar qualità sua di non immarcire giamai, e di star sempre bella, e di verno, quando sono mancati altri fiori, solo tenuta nell'acqua si rinverdisce. Però i popoli di Tessaglia, astretti dal Oracolo Dodoneo a fare ogn'anno l'espiationi al Sepolcro d'Achille, come si scrive, portavano dell'Amaranto, acciò che, mancando gli altri fiori, questo, che presto si rinverdisce, fosse in difesa della loro diligenza, coronandosi con esso la Testa nel far le oblationi. Per quello è detto Fiore immortale, e si dedica alla immortalità co'l Ramo d'Ulivo, e il Favo di mele allude a quella risposta, che fece Diogene Cinico ad alcuni, che gli dimandarono in che modo si potesse allungare il Filo della vita humana, dicendo, che le parti interiori si dovevano irrigar di Mele, e l'esteriori ungerle con l'Olio, e voleva intendere costui sotto oscurità, come era solito suo, che, per viver sano, e gagliardo, bisogna stare co'l core allegro, e pieno di dolci, e soavi pensieri continouamente, e per lo corpo haver la commodità necessaria, tenendolo in essercizio, acciò che non sia consumato, e guasto per l'otio, ma aiutato, e consolidato. Dice oltre a ciò Ateneo, che chi usa i cibi conditi co'l mele, vive molto più di quelli, che usano cibi composti di cose forti. e in questo proposito adduce l'essempio di alcuni Popoli Cirnei, detti dell'Isola di Corsica, i quali vivevano lunghissima età, perché si pascevano di cibi dolci, e composti di mele, e Diaphane, il quale scrisse dell'Agricoltura afferma, che il cibo di mele, usato di continovo non solo fà giovamento grandissimo alla vivacità dell'intelletto, ma conserva i sensi sani, e interi.