iconologia e bibliografia

Iconologia
overo descrittione dell'imagini universali cavate dall'antichità et da altri luoghi da
Cesare Ripa Perugino, opera non meno utile, che Gigliotti, MDXCIII, con Privilegio et con Licenza de' Superiori.

Ripa, Cesare (1560?-1625)
Iconologia del Cavaliere Cesare Ripa
Perugino Notabilmente Accresciuta d'Immagini, di Annotazioni, e di Fatti dall'Abate Cesare Orlandi...
5 vols. Perugia: Stamperia di Piergiovanni Costantini, 1764-67.
Libro con belle xilografie in seppia pubblicate in Internet

Prima edizione elettronica in database
3 dicembre 2007 - elaborazione di ASiM
wwww.asim.it - www.archivi.info

ICONOLOGIA

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Voce RANCORE
Descrizione DONNA, vestita del colore della ruggine, e piena di Fiamme di fuoco; sarà la Spalla sinistra ignuda, con un Serpe attaccato alla Mammelle, starà pallida, e macilenta, con la testa bassa, e addolorata, nella mano destra terrà una Spada ignuda, e con l'altra mano alla Cintola, e con un Orso appresso. Il Rancore, è passione, che si ha con desiderio di castigare quelli a' quali si desidera male celatamente, aspettando i tempi, e le occasioni opportune; e è fomentata dall'Accidia, però allontana l'animo dal ben fare, e dal giovare a noi stessi, e altrui principalmente.È vestita del color della ruggine; perché, come la ruggine consuma a poco a poco il ferro, così parimente il Rancore consuma la vita dell'uomo. Le Fiamme di fuoco dipinte nel vestimento, dimostrano il desiderio di nuocere altrui. Il Serpe attaccato alla Mammella, significa, che ella fomenta il veleno continovamente intorno al core. L'istesso mostra la Pallidezza, e il Dolore, perché il Rancore mai si quieta, nè prende allegrezza, finché non viene a fine di nuocere a chi desidera. La Spada ignuda nella destra mano, c'insegna la deliberata volontà di nuocere. Et la mano alla Cintola, l'Accidia, la quale, infragidandosi nell'otio, applicando l'animo il più delle volte indiscretamente a quello, che non capisce, fabrica in se stessa cattivi concetti de' Principi, de' Tribunali, della giustizia, e di tutte le attioni particolari de gli altri, interpretandole con animo corrotto a suo modo, dal, che sentendosi poi fomentata concepisce una certa rabbia, la qual non potendo sfogare piglia nome, e natura di questo, che dimandiamo Rancore. Nasce medesimamente il Rancore dall'ira, la quale, ritenuta nel core, molte volte genera l'Apostema nell'Anima, che infistolisce, e corrompe la sincerità delle virtù, rimanendone essa tutta ripiena di cattive semenze, e di veleni, che l'infettano. Ciò si dimostra con l'Orso, il quale è di sua natura precipitosissimo all'ira, e si prende in simil proposito in alcuni luoghi della Scrittura sacra, e in particolare nel 4. lib. de' Rè, ove si dice, che Eliseo Profeta, andando in Betel, maledisse alcuni fanciulli, i quali, vedendolo andare, lo beffavano con parole. Et subito uscirono fuori di una Selva quivi vicina dui Orsi, con grande spavento di tutti i circostanti, e ne lacerarono miseramente quarantadue. Questi Orsi furono poi da Eucherio interpretati per li dui Imperatori Romnani Vespasiano, e Tito, li quali, dopo quarantadue anni dell'ascensione di Cristo Signor Nostro pigliarono Gierusalemme, e distrussero con infinita rabbia il Regno de gli Hebrei, che poi non è risorto mai più.