iconologia e bibliografia

Iconologia
overo descrittione dell'imagini universali cavate dall'antichità et da altri luoghi da
Cesare Ripa Perugino, opera non meno utile, che Gigliotti, MDXCIII, con Privilegio et con Licenza de' Superiori.

Ripa, Cesare (1560?-1625)
Iconologia del Cavaliere Cesare Ripa
Perugino Notabilmente Accresciuta d'Immagini, di Annotazioni, e di Fatti dall'Abate Cesare Orlandi...
5 vols. Perugia: Stamperia di Piergiovanni Costantini, 1764-67.
Libro con belle xilografie in seppia pubblicate in Internet

Prima edizione elettronica in database
3 dicembre 2007 - elaborazione di ASiM
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ICONOLOGIA

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Voce PROVIDENZA
Descrizione DONNA, con due teste a somiglianza di Iano, in una mano terrà due Chiavi, e nell'altra un Timone. Non potendo essere alcun uomo provido senza la cognizione del tempo passato, e del futuro.À ragione si dipinge questa figura con le due faccie, le quali dicemmo esser convenienti alla Providenza descritta di sopra. Le Chiavi mostrano, che non basta il provedere le cose, ma bisogna ancora operare per essere perfetto ne gli altri virtuosi, e le Chiavi notano tutte le cose, che sono istromenti delle attioni appartenenti alla Terra, e, che ci aprono i Laberinti fabricati sopra alla difficoltà del vivere humano. Il Timone ci mostra ancora nel Mare adoprarsi providenza in molte occasioni, per acquistarne ricchezze, e fama, e ben spesso ancora solo per salvar la vita, e la Providenza reggere il Timone di noi stessi, e dar speranza al viver nostro, il quale quasi nave in alto mare sollevato, e scosso da tutte le bande da' venti della Fortuna.

PROVIDENZA dell'Annona.
Nella Medaglia d'Alessandro Severo. DONNA, che nella mano destra tiene un mazzo di Spiche di grano, e nella sinistra un Cornocopia, con un Vaso in terra pieno medesimamente di Spiche. Questa Figura è simile a quelle dell'Abondanza, descritte nel principio dell'Opera. Però non occorre, che ci stendiamo lungamente in ragionarne; basta sapere, che è virtù, che deriva dalla prudenza, e si ristringe a' particolari termini della provisione delle cose necessarie al vivere, o di se stesso, o di molti; però si attribuisce questa lode ancora a Dio, come quello, che prevede tutte le necessità nostre, e a tutti irreprensibilmente provede.

Nella Medaglia di Probo. Si vede per la Providenza nella Medaglia di Probo una Donna stolata, che nella destra mano tiene uno Scettro, e nella sinistra un Cornocopia, con un Globo a' piedi, e si mostra la Providenza particolarmente appartenere a' Magistrati.

Nella Medaglia di Massimino. DONNA, che nella destra tiene un mazzo di Spiche di grano, e nella sinistra un'Asta, che con diverse cose mostra il medesimo, che si è detto dell'altra.

Et nella Medaglia di Tito si vede una Donna con un Timone, e con un Globo, come in una di Floriano co'l Globo, e con un'Asta.

Una Donna, che alza ambe le braccia verso il Cielo, e si rivolge quasi con le mani giunte verso una Stella, con lettere, Providentia deorum, la quale è di Elio Pertinace, come racconta l'Erizzo. Fra gli uomini plebei la Providenza par, che immediatamente nasca dal Principe, come frà i Principi nasce immediatamente da Dio, il quale è Datore di tutti i beni, e conoscitore di tutte le cose, secondo il detto dell'Apostolo: Omnis sufficientia nostra ex Deo est; e non ci provedendo esso delle cose necessarie poco, o nulla vale la Providenza nostra, che è come la volontà de' teneri fanciullini trasportata dal desiderio di caminare, che presto cade, se la forza della nutrice non la sostenta.

Si vede nella Medaglia di Balbino una Donna, che con la sinistra mano tiene un Corno di dovizia, e nella destra una Clava, co'l Mondo a' piedi con lettere, che dicono, Providentia Deorum, e S. C.