iconologia e bibliografia

Iconologia
overo descrittione dell'imagini universali cavate dall'antichità et da altri luoghi da
Cesare Ripa Perugino, opera non meno utile, che Gigliotti, MDXCIII, con Privilegio et con Licenza de' Superiori.

Ripa, Cesare (1560?-1625)
Iconologia del Cavaliere Cesare Ripa
Perugino Notabilmente Accresciuta d'Immagini, di Annotazioni, e di Fatti dall'Abate Cesare Orlandi...
5 vols. Perugia: Stamperia di Piergiovanni Costantini, 1764-67.
Libro con belle xilografie in seppia pubblicate in Internet

Prima edizione elettronica in database
3 dicembre 2007 - elaborazione di ASiM
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ICONOLOGIA

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Voce PIACERE
Descrizione UN giovane di sedici anni in circa, di bello aspetto, e ridente, con una ghirlanda di rose in capo, vestito di verde, e molto ornato, con un Iride, che da una spalla all'altra gli circondi il capo; con la mano destra tenga un filo verde, con molti hami ad esso ligati, e nella sinistra un mazzo di fiori. La gioventù di questa età è più di tutte l'altre dedita a' piaceri, per esser come un nuovo, e mondo cristallo, per lo quale traspariscono belle, e chiare tutte le delicie mondane. Per lo Volto bello, e ridente si dimostra, che dalla bellezza deriva il piacere. Le Rose furono dedicate a Venere, Dea de' piaceri, perché queste hanno soave odore, e rappresentano le soavità de' piaceri amorosi, come ancora la loro debole, e corta duratione. Il vestimento verde conviene alla gioventù, e al piacere perché, essendo il color verde il più temperato frà il bianco, e il nero, o frà l'opaco, e il lucido, de gli altri, ha in sé la perfetta misura dell'obietto, alla virtù del vedere proportionata, che più conforta, e rallegra la vista, che gli altri colori non fanno, i quali si avvicinano a gli estremi. Gli Ami, sono i varij allettamenti, che nelle cose piacevoli del Mondo si ritrovano appesi al verde filo della debole speranza, sentendosi al fine le punture della conscienza, senza che l'uomo si sappia torre dal dolce inganno. L'Iride è indicio della bellezza apparente delle cose mortali, le quali quasi nell'apparire spariscono, e si disfanno.

GIOVANETTO, di sedici anni, vestito di drappo verde, la veste sarà tutta fiorita, con un Corsaletto dipinto di varij colori, per cimiero porterà una Sirena, nella mano destra tenendo molti ami legati in seta verde, e nella sinistra avrà uno scudo ovato, e dorato, dentro al quale sarà dipinta una Meta di marmo mischio, co'l motto, Huc omnia. Col numero di xvj. Notavano gl'Egizi il piacere perché in tal anno cominciano i giovani a gustarlo, come racconta il Pierio, dove ragiona de' numeri. Il Corsaletto dipinto mostra, che un uomo dedito a' piaceri, ogni cosa impiega a tal fine, come chi porta il Corsaletto, il quale solo doverebbe servire per difendere la vita, e così dipinto serve per vaghezza, e lascivia, e così l'uomo di solazzo vorrebbe, che ogni gran negotio terminasse ne' piaceri, e nelle delicatezze del vivere. La Sirena mostra che, come ella inganna co'l canto i marinari, così il piacere con l'apparente dolcezza mondana, manda in rovina i suoi seguaci. L'impresa dipinta nello scudo mostra, quello, che habbiamo detto, cioè piacere essere il fine de gli uomini vani.

GIOVANE, con la chioma di color d'oro, e inanellata, nella quale si vedranno con ordine molti fiori, e sarà circondata di perle, una ghirlanda di mortella fiorita, sarà ignudo, e alato, le ali saranno di diversi colori, e in mano terrà un'Arpa, e nelle gambe portarà Stivaletti d'oro. La Chioma profumata, e i Capelli inanellati con arte sono segni di delicatezza, di lascivia, e di effeminati costumi. Vi sono moltissimi essempi presso a' Poeti, che per mostrare d'haver dato bando a' piaceri dicono di non acconciarsi i capelli, ma lasciarli andare negletti, e senz'arte; però al Piacere con ragione si faranno con artificio inanellati. Le Gemme, e i Fiori sono ministri, e incitamenti al piacere. La Corona di Mirto nota l'istesso per esser dedicato a Venere, e si dice, che quando ella si espose al giudicio di Paride era coronata di questa pianta. L'Ali mostrano, che il piacere presto va a fine, e vola, e fugge, e però fù da gli Antichi Latini dimandato Voluptas. L'Arpa, per la dolcezza del suono, si dice haver conformità con Venere, e con le Gratie, che come questo, così quella diletta gli animi, e ricrea li spiriti. Gli Stivaletti d'oro convengono al piacere, per mostrar, che l'oro lo tiene in poco conto, se non gli serve per sodisfarne gli appetiti, overo perché pigliandosi i Piedi molte volte per l'incostanza, secondo il Salmo, Mei autem paene moti sunt pedes; si scopre, che volentieri s'impiega a novità, e non mai stima molto una cosa medesima.

PIACERE ONESTO
VENERE, vestita di nero honestamente, cinta con un Cingolo d'oro, ornato di gioie, tenendo nella destra mano un freno, e nella sinistra un braccio da misurare. Per significare il piacere honesto Venere vien chiamata da gli antichi Nera, non per altra cagione, secondo, che scrive Pausania nell'Arcadia, se non perché alcuni piaceri da gli uomini si possono pigliare copertamente, e honestamente di notte, a differenza degli altri animali, che ad ogni tempo, e in ogni luogo si fanno lecito il tutto. Dipingesi co'l Cingolo, come è descritta Venere da Homero in più luoghi dell'Iliade, per mostrare, che Venere all'hora è honesta, e lodevole, quando stà ristretta dentro a gli ordini delle leggi, significate da gli antichi per quel Cingolo; e di più gli si dipinge il Freno in mano, e la Misura perché ancora dentro a i termini delle leggi i piaceri devono essere moderati, e ritenuti.

PIACERE VANO
UN giovane ornatamente vestito, il quale porti sopra la testa una Tazza, con un cuore dentro, perché è proprietà dell'uomo vano di mostrar il cuore suo, e tutti i fatti suoi ad ognuno, e chi cerca i piaceri fuor di Dio bisogna, che a gli altri necessariamente manifesti il cuore; però si dice volgarmente, che nè il fuoco nè l'amore si può tenere secreto, perché il cuore è fonte donde necessariamente scaturiscono, e ove si formano tutti i caduchi piaceri.