iconologia e bibliografia

Iconologia
overo descrittione dell'imagini universali cavate dall'antichità et da altri luoghi da
Cesare Ripa Perugino, opera non meno utile, che Gigliotti, MDXCIII, con Privilegio et con Licenza de' Superiori.

Ripa, Cesare (1560?-1625)
Iconologia del Cavaliere Cesare Ripa
Perugino Notabilmente Accresciuta d'Immagini, di Annotazioni, e di Fatti dall'Abate Cesare Orlandi...
5 vols. Perugia: Stamperia di Piergiovanni Costantini, 1764-67.
Libro con belle xilografie in seppia pubblicate in Internet

Prima edizione elettronica in database
3 dicembre 2007 - elaborazione di ASiM
wwww.asim.it - www.archivi.info

ICONOLOGIA

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Voce PENITENZA
Descrizione DONNA, estenuata, e macilente in viso, con abito maninconico, e povero, riguardi con molta attentione verso il Cielo, e tenga con ambe le mani una Craticola, la quale si pone per segno della vera Penitentia da' sacri Theologi, perché, come essa è mezzo frà la cosa, che si coce, e il fuoco, così la penitentia è mezzana frà i dolori del peccatore, e l'amore di Dio, il quale è motore di essi. Hà la Penitenza tre parti principali, che sono Contrizione, Confessione, e Sodisfattione; però si potrà dire, che la Contrizione si accenni con l'aspetto maninconico, e doloroso, la Confessione con la faccia rivolta al Cielo in segno di dimandare perdono, facendola però a' Sacerdoti approvati, e la Sodisfattione con la Graticola, instromento proportionato alla pena corporale, dalla quale si misura ancora il merito di questa virtù viva, e vitale.

DONNA, vecchia, e canuta, vestita d'un panno di color bianco, ma tutto macchiato, e stia a sedere in luogo solitario sopra una pietra, donde esca un fonte, nel quale specchiandosi co'l capo chino versi molte lagrime, stando in atto di spogliarsi. La Penitenza è un dolore de' peccati più per amor di Dio, che per timor delle pene, il qual dolore, nascendo dal cuore, scerne se stesso, e la bruttura delle sue attioni passate; e però si rappresenta questa donna che, mirandosi nel fonte, e vedendosi già consumata dalla vecchiaia, piange il tempo passato mal speso, e significato per le sozzure nella candida veste, che è l'innocenza donataci per mezzo del santo Battesimo, e contaminata per nostra colpa. La Pietra ove siede, e si posa, non è altro, che Cristo Nostro Salvatore, sopra al quale il peccator sedendo, cioè fermandosi co'l pensiero alla contemplatione del fonte, che è la gratia, la quale da lui scaturisce, come disse egli medesimo alla Samaritana; si spoglia della veste imbrattata per lavarla nel fonte, lavandosi, e facendosi candida l'anima per mezzo della Penitenza, la quale è Sacramento havuto da noi per mera benignità di lui. Però disse David a Dio, Signore tu mi laverai, e mi farò più bianco della neve. Il luogo solitario significa il segreto del cuore, nel quale ritirandosi, e dalle vanità mondane allontanandosi la mente, trova la pace di Dio, e co'l dolore de' peccati la perduta gratia racquista.

DONNA, con la veste di color berettino, la quale sarà tutta rotta, e squarciata; starà questa figura mesta piangendo, con un fascetto di spine in una mano, e nell'altra con un pesce, perchè la Penitenza deve essere condita co'l digiuno, e co'l rammarico.

DONNA, macilenta, e vestita di Cilicio, terrà nella mano destra una Sferza, e nella sinistra una Croce, nella quale riguardi fisamente. Il Cilicio, significa, che il penitente deve menar la vita lontana dalle delicie, e non accarezzare la carne. La disciplina è la correttione di se stesso, e la Croce la patienza, per la conformità, che il penitente acquista con l'istesso Cristo, e per lo dispregio del Mondo, conforme alle sue parole, che dicono, Qui non tollit Crucem suam, e sequatur me, non potest meus esse discipulus.