iconologia e bibliografia

Iconologia
overo descrittione dell'imagini universali cavate dall'antichità et da altri luoghi da
Cesare Ripa Perugino, opera non meno utile, che Gigliotti, MDXCIII, con Privilegio et con Licenza de' Superiori.

Ripa, Cesare (1560?-1625)
Iconologia del Cavaliere Cesare Ripa
Perugino Notabilmente Accresciuta d'Immagini, di Annotazioni, e di Fatti dall'Abate Cesare Orlandi...
5 vols. Perugia: Stamperia di Piergiovanni Costantini, 1764-67.
Libro con belle xilografie in seppia pubblicate in Internet

Prima edizione elettronica in database
3 dicembre 2007 - elaborazione di ASiM
wwww.asim.it - www.archivi.info

ICONOLOGIA

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Voce MORTE
Descrizione DONNA, pallida, con gli Occhi serrati, vestita di nero secondo il parlare de' Poeti, li quali per lo privar del lume intendono il Morire, come Virgilio in molti luoghi, e nel 2. lib. dell'Eneide:
Demisere neci, nunc cassum lumine lugent.

Et Lucretio nel 5. libro:
Dulcia linquebant lamentis lumina vitae.

Overo, perché, come il Sonno è una breve Morte, così la Morte è un lungo Sonno, e nelle sacre lettere spesso si prende per la Morte il Sonno medesimo.

CAMILLO da Ferrara Pittore intelligente dipinse la Morte con l'ossatura, muscoli, e nervi tutti scolpiti, la Veste d'un manto d'oro fatto a broccato riccio, sopra ricccio, perché spoglia i potenti, e gli alteri della ricchezza, come i miseri, e poveri dello stento, e del dolore. Su la testa gli fece una delicata Maschera di bellissima Fisonomia, e colore, perché non a tutti si mostra medesima, ma con mille faccie continovamente trasmutandosi, ad altri dispiace, ad altri è cara, altri la desiderano, altri la fuggono, e è il fine di una prigione oscura a gli animi gentili, a gli altri è noia. Et così le opinioni de gli uomini si potrà dire, che siano le Maschere della Morte. Et perché molto ci preme nel viver politico la Religione, la Patria, la Fama, e la Conservatione de gli stati, giudichiamo essere bello il morire per queste cagioni, e ce la fà desiderare il persuaderci, che un bel morire tutta la vita honora, il che potrà ancora alludere al vestimento. Coronò questo Pittore l'osso del capo di essa di verde Alloro, per mostrare l'imperio suo sopra tutti i mortali, e la legge perpetua; nella sinistra mano le dipinse un Coltello avvolto con un Ramo d'Ulivo, perché non si può avvicinar la Pace, e il Comodo mondano, che non s'avvicini ancor la Morte, e la Morte per se stessa porta pace, e quiete, e, che la sua è ferita di pace, e non di Guerra, non havendo chi le resista. Le fà tenere un Bordone da peregrino in su la spalla, carico di Coron, di Mitre, di Capelli, di Libri, stromenti Musicali, Collane da Cavalieri, Anella da maritaggio, Maniglie, e Gioie, tutti istromenti dell'allegrezze mondane, le quali fabricano la Natura, e l'Arte, e ella, emula di ambedue, va per tutto inquieta, peregrinando, per furare, e ritornare tutto quello, di che all'industria, e al sapere humano fecero donatione. A' piedi le dipinse un Alocco, uccello ornato con catene d'oro. Questo è uccello vilissimo, notturno, nuncio, secondo vanamente i gentili credevano, di Morte, e di Miserie, e dimostra, con le catene al collo, che le ricchezze adornano la vita, ma non la privano delle sue miserie, e calamità, le quali solo con la Morte si medicano interamente.

SI può anco figurare in un Angelo con una Spada in mano, e nell'altra con una Fiamma di Fuoco. Et fù quell'istesso, che scacciò i primi nostri Padri dal Terrestre Paradiso, co'l Coltello suo del celeste sdegno, e taglia, e divide il mortale dall'immortale, e con la fiamma abbrugia tutte le potenze sensitive, togliendo il vigore a' sensi, e co'l corpo le riduce in cenere, e in fumo.

DONNA, ignuda, e bella, ignuda perché ci spoglia d'ogni bene; bella perché ciascuno al suo primo apparire l'abbraccia. Siede sopra una Hiena, animale il quale ha busto di Elefante, e corpo atto alla battaglia, per dimostrare, che a tutti fà guerra, e tutti vince. Il Collo suo è di Vipera, perché come la Vipera muore, perché i figliuoli le stracciano il corpo, così la Morte per ogni strada, e modo distrugge, e straccia i corpi mortali. Hà i Crini questo animale come il Cavallo, il che dinota esser sfrenata. Mostra haver il boccon in bocca, perché la Morte è ingorda del tutto. L'Hiena finge voce humana per inganno, e la Morte similmente inganna ciascuno, venendo in tempo non aspettato. Il Corpo suo è di maschio, e di femina, perché tal predatrice non perdona all'uno, nè all'altro sesso. Tirasi dietro un Erpice, istromento di legno, pieno di denti, usato da gli uomini di Villa nell'agricoltura, con quello ricoprendo la semenza, che hanno sparsa per lo campo, perché così la morte va tutta via ricoprendo, e estinguendo la generatione humana, perché ella spiana tutte le montagne poco prima congelate de' fiumi delle superbie humane, et, come vera maestra della verità, si ride dell'alchimia delle nostre attioni, e alla fine con una botta di Martello solo ci fà conoscere la vanità delle nostre fatiche, e toccare con mano la falsa imaginatione de' nostri disegni.