iconologia e bibliografia

Iconologia
overo descrittione dell'imagini universali cavate dall'antichità et da altri luoghi da
Cesare Ripa Perugino, opera non meno utile, che Gigliotti, MDXCIII, con Privilegio et con Licenza de' Superiori.

Ripa, Cesare (1560?-1625)
Iconologia del Cavaliere Cesare Ripa
Perugino Notabilmente Accresciuta d'Immagini, di Annotazioni, e di Fatti dall'Abate Cesare Orlandi...
5 vols. Perugia: Stamperia di Piergiovanni Costantini, 1764-67.
Libro con belle xilografie in seppia pubblicate in Internet

Prima edizione elettronica in database
3 dicembre 2007 - elaborazione di ASiM
wwww.asim.it - www.archivi.info

ICONOLOGIA

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Voce ACCIDIA
Descrizione DONNA, vestita di pelle di Tasso, sederà con la guancia appoggiata sopra alla destra mano, e il gomito di essa starà appoggiato sopra il ginocchio, con il capo chino, mostrando una coscia ignuda, e quasi le parti meno honeste del corpo. Questo vizio consiste in perder tempo, e essere negligente a far le cose convenevoli. Si veste di pelle di Tasso, per mostrare che, sì come questo animale consuma molto tempo in dormire, così l'accidioso in non far cosa alcuna, che al debito suo convenga. Sta a sedere nel sopradetto modo perché l'uomo accidioso, il quale è superato, e vinto dall'otio, tralascia tutte le operationi lodevoli, le quali vengono dimostrate con lo stare in piedi, e in atto di caminare. Però disse S. Paolo: Qui stat, videat ne cadat; e nell'Evangelo per simbolo del peccatore si dice Paralitico, e di alcuni altri, che giacevono in terra. Tiene la testa bassa, perché ad altro non sono intenti i pensieri suoi, che a cose vili, lontane dalla contemplatione Divina. Mostra la coscia ignuda, e l'altre parti, come dicemmo, perché l'Accidia rende l'uomo poco amico dell'honor proprio.

DONNA, a sedere, vestita di color negro, di panni stracciati, e terrà ambe le mani alla cintola, e il capo chino; havrà appresso un paio di forbice, con un pezzo di panno, e un gomitolo di filo gettati per terra.

DONNA, che stia a giacere per terra, e accanto starà un'Asino similmente a giacere, il qual animale si soleva adoperar da gli Egizi per mostrare la lontananza del pensiero dalle cose sacre, e religiose, con occupatione continua nelle vili, e in pensieri biasimevoli, come racconta Pierio Valeriano.