iconologia e bibliografia

Iconologia
overo descrittione dell'imagini universali cavate dall'antichità et da altri luoghi da
Cesare Ripa Perugino, opera non meno utile, che Gigliotti, MDXCIII, con Privilegio et con Licenza de' Superiori.

Ripa, Cesare (1560?-1625)
Iconologia del Cavaliere Cesare Ripa
Perugino Notabilmente Accresciuta d'Immagini, di Annotazioni, e di Fatti dall'Abate Cesare Orlandi...
5 vols. Perugia: Stamperia di Piergiovanni Costantini, 1764-67.
Libro con belle xilografie in seppia pubblicate in Internet

Prima edizione elettronica in database
3 dicembre 2007 - elaborazione di ASiM
wwww.asim.it - www.archivi.info

ICONOLOGIA

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Voce MEMORIA
Descrizione DONNA, di mezza età, avrà nell'acconciatura della testa un Gioielliero, o vero Scrigno pieno di varie gemme; sarà vestita di nero, con le due prime dita della man destra si tiri la punta dell'orecchio destro, e con la sinistra terrà un Cane nero. Dipingesi la Memoria di mezza età, perché Aristotele nel lib. della Memoria, e della Ricordanza dice, che gli uomini hanno memoria più nell'età perfetta, che non hanno nella vecchiaia, per la scordanza, o nella puerizia per non haver imparato. L'acconciatura del capo, nel modo, che si è detto, dimostra, che la Memoria è fedelissima ritentrice, e conservatrice di tutte le cose, che le sono rappresentate da' nostri sensi, e dalla fantasia, però è dimandata l'Arca delle Scienze e de' Tesori dell'anima. Vestesi di nero, il qual colore significa fermezza, e stabilità per la ragione detta altrove, essendo proprio della Memoria, ritenere fermamente le forme del senso, come dicevamo rappresentate, e Aristotele l'afferma nel luogo allegato di sopra. Tirasi la punta dell'orecchio in conformatione di quel, che dice Plinio nel XI. lib. dell'Historia Naturale con queste parole:
Est in aure ima memoriæ locus quem tangentes attestamur.

Et Virgilio nella sesta Egloga dice:
Cum canerem reges, e proelia Cynthius aurem
Vellit, e admovit.

Il Cane nero si pone per la medesima ragione del colore del vestimento di detta figura, come anco perché il Cane è animale di gran Memoria, il che si vede per esperienza continova che, condotto in paese straniero, e lontano per ritornare onde è stato levato, da se stesso senza difficultà ritrova la strada. Et si scrive in confermatione di questo che, ritornando Ulisse in patria dopo venti anni, non fù altri, che un Cane lasciato da lui alla partenza, che lo riconoscesse, e accarezzasse. Onde Socrate presso Platone nel Fedro giura per lo Cane, che Fedro haveva imparato a mente tutta la oratione, che Lisia haveva composta.

DONNA, con due faccie, vestita di nero, e, che tenga nella mano destra una penna, e nella sinistra un Libro. La Memoria è dono particolare della natura, e di molta consideratione, abbracciandosi con essa tutte le cose passate per regola di prudenza in quelle, che hanno a succedere per l'avvenire, però si fà con due faccie. Il Libro, e la Penna dimostrano, come si suol dire, che la Memoria con l'uso si perfettiona, il quale uso principalmente consiste, o nel leggere, o nello scrivere.