iconologia e bibliografia

Iconologia
overo descrittione dell'imagini universali cavate dall'antichità et da altri luoghi da
Cesare Ripa Perugino, opera non meno utile, che Gigliotti, MDXCIII, con Privilegio et con Licenza de' Superiori.

Ripa, Cesare (1560?-1625)
Iconologia del Cavaliere Cesare Ripa
Perugino Notabilmente Accresciuta d'Immagini, di Annotazioni, e di Fatti dall'Abate Cesare Orlandi...
5 vols. Perugia: Stamperia di Piergiovanni Costantini, 1764-67.
Libro con belle xilografie in seppia pubblicate in Internet

Prima edizione elettronica in database
3 dicembre 2007 - elaborazione di ASiM
wwww.asim.it - www.archivi.info

ICONOLOGIA

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Voce INNOCENZA
Descrizione VERGINELLA, vestita di bianco, in capo tiene una ghirlanda di fiori, con un Agnello in braccio. In abito di Vergine si dipinge, per esser la mente dell'innocente intatta, e immacolata. L'Agnello significa l'innocenza, perché non ha ne forza, ne intentione di nuocere ad alcuno, e offeso non s'adira, nè s'accende a desiderio di vendetta, ma tolera patientemente, senza repugnanza, che gli si tolga, e la lana, e la vita; dovendo così fare chi desidera di assimigliarsi a Cristo: Qui coram tondente se obmutuit, come si dice nelle sacre lettere, per essere nobilissimo ritratto della vera innocenza.

INNOCENZA, o Purità.
GIOVANETTA, coronata di Palma, e starà in atto di lavarsi ambe le mani in un bacile posato sopra un piede stallo, vicino al quale sia un Agnello, overo una Pecora. L'Innocenza, overo Purità nell'anima humana, è come la limpidezza nell'acqua corrente d'un vivo fiume. e con la consideratione di questo rispetto, molto le conviene il nome di Purità. Però gli antichi, quando volevano giurare d'essere innocenti di qualche sceleratezza, dalla quale si sentivano incolpati, overo volevano dimostrare, che non erano meschiati d'alcuna bruttura, solevano nel cospetto del popolo lavarsi le mani, manifestando con la mondezza di esse, e con la purità dell'acqua, la mondezza, e la purità della mente. Di qui nacque, che poi ne' Hieroglifici furono queste due mani, che si lavano insieme usate da gli Antichi, come racconta il Pierio Valeriano nel lib. XXXV. Santo Cipriano nel libro de Livore ci essorta a ricordarsi sempre perché chiami Cristo la sua Plebe, e nomini il suo popolo, adoperando il nome di Pecore, volendo così avvertire, che l'Innocenza, e la purità Christiana si deve mantenere intatta, e inviolabile. La Corona di Palma da S. Ambrogio in quel luogo, Statura tua similis facta est palma, è interpretata per la pura, e naturale innocenza, la quale a noi grandemente si aspetta di conservare, e maturare al suo tempo, come frutto a cui non manchino mai, e frondi, e fiori di vera, e perfetta sodisfattione.