iconologia e bibliografia

Iconologia
overo descrittione dell'imagini universali cavate dall'antichità et da altri luoghi da
Cesare Ripa Perugino, opera non meno utile, che Gigliotti, MDXCIII, con Privilegio et con Licenza de' Superiori.

Ripa, Cesare (1560?-1625)
Iconologia del Cavaliere Cesare Ripa
Perugino Notabilmente Accresciuta d'Immagini, di Annotazioni, e di Fatti dall'Abate Cesare Orlandi...
5 vols. Perugia: Stamperia di Piergiovanni Costantini, 1764-67.
Libro con belle xilografie in seppia pubblicate in Internet

Prima edizione elettronica in database
3 dicembre 2007 - elaborazione di ASiM
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ICONOLOGIA

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Voce GIUSTIZIA
Descrizione secondo quello che riferisce Aulo Gellio.
DONNA, in forma di bella vergine, coronata, e vestita d'oro, e che con honesta severità si mostri degna di riverenza, con gli occhi di acutissima vista, con un monile al collo, nel quale sia un occhio scolpito. Dice Platone, che la Giustizia vede il tutto, e che da gli antichi Sacerdoti fù chiamata Veditrice di tutte le cose. Onde Appuleio giura per l'Occhio del Sole, e della Giustizia insieme, quasi, che non vegga questo men di quello, le quali cose habbiamo noi ad intendere, che devono essere ne' ministri della giustizia; perché bisogna, che questi con acutissimo vedere penetrino fino alla nascosta, e occulta verità, e sieno come le caste Vergini, puri d'ogni passione, sì, che nè pretiosi doni, nè false lusinghe, nè altra cosa li possa corrompere, ma siano saldi, maturi, gravi, e puri come l'oro, che avanza gli altri metalli in doppio peso, e valore. Et perciò potiamo dire, che la Giustizia sia quell'abito, secondo il quale l'uomo giusto per propria elettione è operatore, e dispensatore, così del bene, come del male frà sé, e altri, o frà altri, e altri, secondo l'equalità, o di proportione Geometrica, overo Aritmetica, per fine del bello, e dell'utile accommodato alla felicità publica. Per mostrare la giustizia, e l'integrità della mente, gli antichi solevano rappresentare ancora un Boccale, un Bacile, e una Colonna, come se ne vede espressa testimonianza in molte sepolture di marmo, e altre antichità, che si trovano tuttavia. Però disse l'Alciato di queste istesse cose:
Ius haec forma monet dictum sine sordibus esse,
Desunctum, puras atque habuisse manus.

GIUSTIZIA di Pausiana ne gli Eliaci.
DONNA, di bella faccia, e molto adorna, la quale con la mano sinistra soffochi una vecchia brutta, percuotendola con un bastone. E questa vecchia, dice Pausania, è l'ingiuria, la quale da' giusti Giudici deve sempre tenersi oppressa, acciò che non si occulti la verità, e devono ascoltare pazientemente quello, che ciascuno dice per difesa.

GIUSTIZIA RETTA, che non si pieghi per amicizia, nè per odio.
DONNA, con la Spada alta, coronata nel mezzo di corona Regale, e con la bilancia: da una parte le sarà un Cane, significativo dell'amicizia, e dall'altra una Serpe posta per l'odio, e la Spada alta nota, che la giustizia non si deve piegare da alcuna parte, nè per amicizia, nè per odio di qual si voglia persona, e allora è lodevole, e mantenimento dell'imperio.

GIUSTIZIA RIGOROSA
UNA Anotomia come quelle, che si dipingono per la morte, in un manto bianco, che la cuopra in modo, che il viso, le mani, e i piedi si vedano, con la spada ignuda, e con le bilancie al modo detto. E questa figura per se stessa manifesta. Il Giudice rigoroso non perdona ad alcuno sotto qual si voglia pretesto di scuse, che possano allegerir la pena, come la Morte, che nè ad età, nè a sesso, nè a qualità di persone ha risguardo per dare essecutione al debito suo; la vista spaventevole di questa figura mostra, che spaventevole è ancora a' popoli questa sorte di Giustizia, che non sà in qualche occasione interpretare leggermente la legge.

GIUSTIZIA ESECUTIVA
DONNA, vestita di bianco, habbia gli occhi bendati; nella destra mano tenga un fascio di verghe, con una scure legata insieme con esse, nella sinistra una fiamma di fuoco, e a canto avrà uno struzzo, overo tenga la spada, e le bilancie. Questa è quella sorte di Giustizia, che essercitano ne' Tribunali i Giudici, e gli essecutori secolari. Si veste di bianco, perché il giudice dev'essere senza macchia di proprio interesse, o di altra passione, che possa deformar la giustizia, il che vien fatto tenendosi gli occhi bendati, cioè non guardando cosa alcuna della quale s'adopri per giudice il senso nemico della ragione. Il fascio di verghe con la scure era portato anticamente in Roma da' Littori innanzi a' Consoli, e al Tribuno della Plebe, per mostrare, che non si deve rimanere di castigare, dove richiede la Giustizia, nè si deve esser precipitoso, ma dar tempo a maturare il giudicio nel sciorre delle verghe. La fiamma mostra, che la mente del Giudice deve esser sempre drizzata verso il Cielo. Per lo Struzzo s'impara, che le cose, che vengono in giudicio, per intricate, che siano, non si deve mancare di strigarle, e isnodarle, senza perdonare a fatica, con animo patiente, come lo Struzzo digerisce il ferro, ancorché sia durissima materia, come raccontano molti Scrittori.

GIUSTIZIA DIVINA
DONNA, di singolar bellezza, vestita d'oro, con una Corona d'oro in testa, sopra alla quale vi sia una Colomba circondata di splendore; avrà i capelli sparsi sopra le spalle, e gli occhi rivolti al Cielo, tenendo nella mano destra la Spada nuda, e nella sinistra le Bilancie.
Questa figura ragionevolmente si doverebbe figurare bellissima, perché quello, che è in Dio è la medesima essenza con esso. (come sanno benissimo i sacri Theologi) il quale è tutto perfettione, e unità di bellezza. Si veste d'oro, per mostrare con la nobiltà del suo metallo e co'l suo splendore l'eccellenza, e sublimità della detta Giustizia. La Corona dell'oro mostra questo medesimo, e una chiara sopra eccedenza alle virtù humanamente essercitate. Potiamo ancora intendere per la bellezza della faccia tutti i beni del corpo, frà i quali questo è principale. Per la veste, i beni dell'animo, che ricoprono tutti i difetti della vita, come essa i mancamenti di proportione alle membra, e per la Corona i beni della Fortuna, perché in mano sua il più delle volte stanno gli Scettri, e le Corone. Et come il sommo Dio, Padre, e signore della Fortuna, e della Natura, dà, e dispensa questi beni con somma giustizia, così anco con la medesima castiga i colpevoli, e nel corpo, e nell'anima. Il corpo si da ad intendere con la spada, che ferisce solo cose materiali, e l'anima si mostra con la bilancia, che distingue la gravità sensibile solo ne' corpi, come è sensibile l'anima istessa in questi medesimi. La Colomba mostra la Divinità; percioché tal si dipinge lo Spirito Santo, terza persona della Santissima Trinità, e Vincolo d'amore frà il Padre, e il Figliuolo, dove nasce questa giustizia. Si fà detta Colomba bianca, e risplendente, perché sono queste, frà le qualità visibili, nobilissime. Le treccie sparse mostrano le gratie, che scendono dalla bontà del Cielo, senza offensione della Divina Giustizia, anzi, che sono proprij effetti di essa. Riguarda il Cielo per mostrare, che là su ha i suoi termini, e le sue definizioni. Et però noi, molto parlandone, non ne potiamo esprimere pur una piccolissima parte. Si comprende ancora per la Spada, e per le Bilancie, (toccando l'uno istromento la vita, e l'altro la robba de gli uomini) con le quali due cose l'honor mondano si solleva, e si abbassa bene spesso, che sono dati, e tolti, e questa, e quella per Giustizia Divina, secondo i meriti de gli uomini, e conforme a' secretissimi giudicij di Dio.